Da un po' di tempo, "Atropos" è disponibile in formato digitale anche su Nubleer, piattaforma innovativa sudamericana dove è possibile anche leggere soltanto alcuni brani dell'opera, e Mybook.
Con l'occasione, ecco di seguito un altro frammento tratto dal romanzo.
Buona domenica a tutti!
"
[...] Sebbene
fossero soltanto le 21, quando sentì suonare il telefono,
inizialmente pensò che potesse essere qualcuno che aveva sbagliato a
comporre il numero telefonico e che avesse chiamato lei per errore
oppure qualcuno che volesse avvisarla che un suo parente non stava
bene o che gli fosse accaduto qualcosa di grave nelle ultime ore.
La
sua prima reazione fu comunque quella di non rispondere, poi,
sentendo che la persona all'altro capo del filo insisteva, decise di
premere il tasto per aprire la comunicazione.
“Pronto?”
In
risposta ottenne soltanto silenzio.
“Pronto?”,
ripeté, “Chi c'è dall'altra parte?”
Ancora
nessuna risposta.
“Chiunque
sia, è pregato di rispondere. Chi c'è?”
La
chiamata venne chiusa senza che la Spaggesi potesse sapere chi fosse
il suo interlocutore ma, pochi minuti più tardi, il telefono squillo
nuovamente.
“Pronto?”,
disse la donna, aprendo la chiamata dopo il primo squillo.
Era
rimasta davanti al telefono, in attesa di vedere come si sarebbe
sviluppata la situazione.
“Pronto?”
A
quanto pareva, chi aveva chiamato non voleva farsi riconoscere,
oppure aveva altre mire.
O
entrambe le cose, pensò la donna.
Senza
ottenere nessuna risposta, stavolta fu la Spaggesi a riattaccare, ma
evidentemente chi aveva chiamato intendeva continuare la sua azione
disturbatrice.
“Pronto?
Si può sapere chi è lei?”, chiese la donna aprendo nuovamente la
comunicazione.
In
risposta si sentì un respiro.
“Senta”,
si spazientì la Spaggesi, “io non so con chi stia parlando, ma le
posso dire che quello che sta facendo è di cattivo gusto.
Indipendentemente dall'orario, questi scherzi non si fanno e le
garantisco che se continua a telefonarmi e a mandarmi scatole con
oggetti assurdi, io la denuncio. Intesi?”
La
comunicazione si chiuse bruscamente ma, dopo alcuni minuti, il
telefono squillò per l'ennesima volta.
“Mi
dica chi è, per cortesia”, disse la donna, “e la smetta di
importunarmi, altrimenti giuro che vengo a cercarla e l'ammazzo.”
“Io
sono già morto”, rispose una voce distorta, per poi riattaccare
immediatamente.
Mariolina
Spaggesi non sapeva che cosa pensare, ma non ne ebbe nemmeno il
tempo, perché un attimo più tardi, il telefono suonò ancora.
“La
smetta e basta!”, sbraitò la donna, chiudendo immediatamente la
chiamata e sentendo l'adrenalina correrle lungo la schiena.
In
quel momento stava tremando e si sentiva in preda al panico. [...]
"