A questo punto non mi resta che augurare a tutti buona domenica, ma prima ecco un altro frammento tratto dal romanzo:
"Quella sera, Mariolina Spaggesi ripensò a Massimo Trovaioli, al periodo trascorso insieme, tra i ricordi piacevoli e i momenti più tesi, e al fatto che potesse essere impossibile che fosse veramente lui ad averle inviato inizialmente la busta con il suo biglietto da visita, i crisantemi e il pacco contenente il messaggio Ti sto aspettando, il santino funerario e il necrologio.
Ma se
fosse stato veramente lui? Significherebbe che ha solo finto il
suicidio, per farmi stare male e farmi sentire colpevole del fatto
di avere rotto il rapporto. E se è veramente lui a mandarmi tutte
quelle cose io non posso denunciarlo per stalking? Macché, non posso
denunciare un defunto. Nemmeno se lo è solo apparentemente. Questa
situazione mi sta facendo impazzire. Non riesco a stare tranquilla
nemmeno un attimo perché, quando meno me lo aspetto, lui mi invia
dei fiori, delle lettere. Ci manca solo che mi telefoni! Ma se mi
chiamasse, almeno avrei la certezza che è ancora vivo e vegeto. E
allora mi sentirebbe! Gliele canterei, gliene direi tante che si
stancherebbe di ascoltarmi. Non può permettersi di comportarsi in
questo modo... sto vaneggiando... lui è morto veramente, ma tutti
questi eventi... aiuto! Non ci capisco più nulla...
Il
suo flusso di pensieri fu interrotto dallo squillo del telefono e
intanto la donna si accorse che aveva reso inutilizzabile il modulo
per l'iscrizione alla palestra.
“Pronto?”,
disse la Spaggesi.
Nessuna
risposta.
“Pronto?”
Ancora
nessuna risposta.
“Si
può sapere chi c'è dall'altra parte?”
Questa
volta la donna sentì un sibilo e nient'altro, quindi decise di
chiudere la chiamata.
Chiunque
sia, come si permette di trattarmi così? Qualcuno vuole farmi
passare per pazza. Non ne posso più, smettetela!
Aprì
la finestra della stanza in cui si trovava e cacciò un urlo
liberatorio."